Il raccoalbero
E' un'idea folle nata da una idea altrettanto folle. Giuliana ha organizzato un corso ? incontro ? happening ? per tirare fuori le capacità di raccontare e raccontarsi e rinverdire la tradizione orale dei cantastorie e dei nonni.
Per mancanza di tempo non siamo riusciti a terminare una cosa che in effetti non può nè deve essere terminata.
Il bello di certi racconti è che non hanno un finale ma possono continuare a vivere nella mente con sviluppi imprevedibili. Io credo nel racconto orale infatti sto facendo praticantato da affabulatore con i nipoti o eventuali malcapitati, magari bloccati con me su una spiaggia, però ho ancora più fede nella parola scritta che può essere più meditata.
L'albero che vedete accanto (Ricamo della scuola Giaveno ricama di Rimini ) mi serve come base per la mia follia.
Il racconto di Giuliana con il suo finale aperto mi serve come spunto per due aggiunte ambedue senza un finale.
C'era una tradizione in cui i cantastorie facevano una specie di tenzone prendendo spunto l'uno dall'altro.
Chiunque può intervenire agganciandosi in un qualunque punto con l'unico vincolo che non č ammesso partire da un proprio intervento.
Basta spedirlo a gioanni
email.it e io provvederò con tutta la mia artigianalità a portare in primo piano un altro ramo dell'albero o ad aggiungerne altri se necessario.

Tanto non funzionerà mai ma l'idea mi affascina
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