Avvertenze per l'uso >HOME< >ARTIC< >GRUPPO< |
Avvertenze per l'uso >HOME< >ARTIC< >GRUPPO< |
->
Avvertenze
per l'uso. |
........
-Ehi! Te ma che fai?-
-Racconto storie- rispose l’uomo guardando il fanciullo
-E a chi? Non c’è nessuno che ascolta.Allora perché lo fai?-
-Già- ,mormorò il vecchio - perché non voglio che il mondo cambi me!-
-Ma dai-,rispose sorridendo il ragazzo,- vieni!-
Si dettero la mano ed insieme se ne andarono……………..dove, chissà!
Ma appena usciti dalla cerchia delle mura videro che i prati erano ancora verdi e si incamminarono verso il fiume.
C'era un pelago verde, grande, pieno di oche anatre e paperi di tutte le razze e di tutti i colori.
Ocone egiziane con il corno, germani reali con dei colori che facevano la concorrenza al Goab, il deserto colorato di Ende.
I vecchio rispolverando i sui ricordi disse < Se una di quelle oche è una migratrice che si è fermata a riposare. deve esserci da qualche parte anche Nils un bambino piccino picciò che è venuto in volo dalla Svezia >
Era una bella storia ma il bimbo era assediato e distratto da tutte quelle oche quasi più grandi di lui.
Divisero il pane della merenda con le oche starnazzanti e il bimbo urlante di gioia e poi cominciarono ad esplorare
C'erano degli enormi mucchi di ghiaia, ma vecchi, che già avevano delle chiazze di erba e formavano una specie di labirinto di colline e di vallette che dovevano sembrare enormi al bimbo.
Poi trovarono un sentiero verde quasi nascosto che si infilava tra altissime erbacce quasi delle felci da giungla tropicale.
Il vecchio era alto, lui poteva
vedere dove andava a finire il sentiero, ma preferiva invece dare corda al bimbo e seguirlo mentre già cominciava a fantasticare di una giungla popolata ....
Ritorna al raccoalbero
IL RACCONTASTORIE (CANOVACCIO DELLA STORIA)
Viveva in una città come ce ne sono tante ; a lui piaceva la sua città , ci stava bene, era quieta, ricca di verde e di colori; le persone riservate ma cordiali. Il suo lavoro gli piaceva e la vita scorreva tranquillamente.Ma un giorno si accorse che qualcosa non era più come prima, si era appena alzato ed , affacciandosi alla finestra aveva visto fuori un gran grigiore.
Pensò fosse nebbia e non ci fece caso , anche se in realtà il fenomeno era assai strano, non era posto da nebbia.
Il giorno dopo, appena alzato spalancò di nuovo la finestra e…. questa sensazione ritornò… pensò che forse era lui che non vedeva bene.si stropicciò gli occhi, si pulì gli occhiali, ma niente cambiò ed allora si preoccupò.
Cos’era cambiato nella sua città? I colori erano scomparsi tutto era diventato grigio –
-Perché?- Si domandò
Per parecchi giorni pensò che cosa poteva fare ed alla fine una mattina si decise.
Si vestì ordinato ma invece di andare al lavoro si recò nella piazza principale della sua città ; là c’era una panchina e lui ci montò e cominciò, con voce chiara a raccontare una storia.
La gente che di lì passava, per recarsi al lavoro si fermò meravigliata e perplessa ma, dopo lo stupore, di corsa se ne andò, non c’era tempo da perdere. Forse i bambini avrebbero gradito di restare ma, strattonati dalle mamme ,dovettero andare.
Non si perse di coraggio l’uomo , -non possono capire subito .-pensò- diamoli tempo!-
Ed ogni giorno là sulla panchina a raccontare storie andò.
Ormai la gente non passava neanche più di là per non vedere e sentire la voce che narrava; lui non si dette per vinto e a narrare continuò tranquillo spesso teneva gli occhi chiusi per ascoltar meglio le parole che verso il cielo salivano.
E il tempo passò………….
Un giorno, inaspettatamente si sentì tirar la giacca ed una voce , alquanto impertinente disse:
-Ehi! Te ma che fai?-
-Racconto storie- rispose l’uomo guardando il fanciullo
-E a chi? Non c’è nessuno che ascolta.Allora perché lo fai?-
-Già- ,mormorò il vecchio - perché non voglio che il mondo cambi me!-
-Ma dai-,rispose sorridendo il ragazzo,- vieni!-
Si dettero la mano ed insieme se ne andarono……………..dove, chissà!
Ritorna al raccoalbero