Articolo gentimente concesso da "Pagaiando" 4/00
http://www.kri.it/pagaiare/sommario.htm

Conversione e liberazione
Storia di una conversione sulla via per ..

di Giovanni Possenti

Sono stato allevato in modo religioso sia come cattolico che come canoista in mare.

Non sto facendo una nuova versione del racconto di Campanile "Gli asparagi e l'immortalità dell'anima" perché in effetti ci sono alcune somiglianze tra le due cose.

Da bambino servivo messa ma poi man mano che sono cresciuto ho sviluppato una diffidenza generalizzata nei confronti di qualunque religione che presentasse dogmi o verità rivelate. Adesso vivo felicemente come agnostico all'opposizione comportandomi però bene come essere umano (almeno spero).

Passando alla seconda parte della dichiarazione iniziale mi sono avvicinato al kayak marino senza avere mai messo il sedere su un qualsiasi natante non a vela perché cercavo, in un elemento diverso dalla terra ,di provare le stesse sensazioni di un trekking. Con questo approccio puramente intellettuale mi sono iscritto al primo corso di kayak da mare tenuto all'isola d'Elba ,credo di essere stato l'allievo n. 1. Ho imparato di tutto : principalmente come salvare ed essere salvato in caso di ribaltamento , l'uso del paddle-float, come viaggiare allineati e coperti ecc. ecc. Essendo ancora vergine a queste cose ho sofferto inizialmente di violenti attacchi di poesia (1) e sono persino arrivato a considerare di montare sul mio futuro kayak anche una pompa di sentina elettrica. Finito il corso ho continuato a frequentare la scuola facendomi prestare delle barche nei periodi morti per continuare ad imparare per conto mio. Mi sono presto reso conto facendo un abbozzo di trekking nautico che però quel tipo di canoa era un po' troppo delicato per il mio carattere. Soprattutto avevo paura che da solo, con mare grosso, costa vicina e vento tutte le manovre imparate in condizioni ideali non fossero proprio alla mia portata. So perfettamente che non bisogna mai andare da soli ma ogni tanto io mi sento un cane sciolto senza collare.
Mi sono anche sentito un po' a disagio vedendo che c'era una certa religiosità in giro : usare solo pagaie eschimesi ,canoe fatte in un certo modo ecc. Morale della favola resistendo virilmente a offerte di acquisto a fine stagione ho soprasseduto all'acquisto della mia canoa per almeno due anni.

Ad aprile ad una mostra di barche a vela a Viareggio ho avuto una apparizione sotto forma dello stand della Rotomod France che tentava di entrare in Italia esponendo una serie di modelli sit-on-top su licenza Ocean Kayak. Ero con mia moglie e dissi "Guarda quella Cosa che bei buchi ha sul fondo per fare uscire l'acqua" . La Cosa ,chiamarlo kayak non mi sembra ancora adesso corretto, era una specie di tanica, molto corta e larga ,verde ignorante ,piena di bozzi e rientranze per mettersi a sedere , appoggiare i piedi ,fissare serbatoi stagni ecc. Mi sono messo a chiacchierare col venditore ed ho appurato che poteva persino ,galleggiando ,andare come singolo o doppio e risalire comodamente dall'acqua. Alla fine della mostra l'OCEAN K2 è restato a Lucca. Questo acquisto casuale si è rivelato il migliore affare degli ultimi anni perché essendo facilissimamente caricabile su auto anche piccole permette di cambiare punto di partenza per le nostre gite anche più di una volta algiorno. Potrei facilmente venderla almeno sei volte all'anno perché ogni volta che io e mia moglie approdiamo su una spiaggia o facciamo tranquillamente il bagno al largo qualcuno ,dopo averci preso regolarmente per stranieri, chiede dove si compra. Ho anche allevato tra i miei amici e conoscenti una serie di mostri che non hanno il minimo rispetto per il mare mosso e nessuna paura di scuffiare (tanto poi si risale). Dopo tre anni di assoluta soddisfazione mi si è risvegliata la vecchia voglia di viaggiare e ho ricontattato via internet la Rotomod per comprare qualche cosa di più "convenzionale". Adesso sono felice possessore di una seconda tanica gialla nella forma di uno SCUPPER PRO con gavoni ma sempre rigorosamente sit-on-top e autovuotante. Sto imparando ancora i suoi pregi e difetti ma dopo tre uscite lunghe tra cui un giro dell'Elba penso di essere a buon punto.
Seriamente come farebbe un americano pragmatico vediamo:
PREGI
I principianti non hanno paura e non devono imparare intimidating manouevres like eskimo-roll.
Si può fare il bagno ogni volta che si vuole tirandosi dietro la canoa come una boa da sub.
In caso di mare grosso l'acqua entra ed esce senza mai sbilanciare o appesantire la canoa.
Si risale dall'acqua in pochi secondi.
Le manovre di sbarco ed imbarco sono oltraggiosamente facili.
Sono in politene quindi si possono parcheggiare sulle scogliere o buttarle giù tuffandocisi dietro.
DIFETTI
Senza gli appositi tappi o mare parecchio mosso uno ha il sedere bagnato e quindi deve usare col freddo indumenti da acqua.
Non esiste almeno in Italia una buona scelta di modelli.(per essere esatti non esiste affatto).
A META'
Quando si viaggia in gruppo si rimane sempre attardati perché mentre tu fai il bagno dove c'è un bel fondale gli altri poco boni dei tuoi amici scappano per trovare un posto dove loro possano sbarcare per fare il bagno.

Fuori Capo Bianco ,seduto su un kayak sit-on-top ,parlando di lavoro al telefonino, pagaia incrociata , nudo come un verme, senza paddle-float.
Un eretico
Nota 1. Si dice accesso di poesia quando un neofita per esempio della mountain bike non si accorge che sta trasportando a spalla da chilometri un pezzo di ferro pieno di cose che mordono ma anzi si diverte.

 

 

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